Tre Valli Varesine 2018, Skujiņš sorprende i favoriti! Sul podio Pinot e Kennaugh
Toms Skujiņš sorprende i favoriti e fa suo, regolando allo sprint un gruppo di sette unità, la Tre Valli Varesine 2018. L’alfiere della Trek-Segafredo, in avanscoperta nelle ultime due tornate del circuito cittadino di Varese, ha resistito al rientro dei favoriti precedendo in volata Thibaut Pinot (Groupama-FDJ), secondo come un anno fa, e Peter Kennaugh (Bora-Hansgrohe). Ai piedi del podio un deluso Michael Woods (EF Education First-Drapac Cannondale), incapace di valorizzare la superiorità numerica dei suoi e di sfruttare il lavoro del compagno di squadra Rigoberto Uran (poi giunto settimo) nel finale, dopo che era stato proprio il colombiano a selezionare il gruppo dei migliori con uno scatto secco con il quale ha tagliato fuori dai giochi, tra gli altri, l’iridato Alejandro Valverde (Movistar), Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) e Primoz Roglic (LottoNL-Jumbo). Per il 27enne lettone matura la settima affermazione tra i professionisti e la quarta in stagione dopo quelle nel Trofeo Lloseta, nella tappa del Tour of California con arrivo a Laguna Seca e nella prova in linea dei campionati nazionali.
Ritmi alti in avvio, con molti tentativi di fuga da registrare. Dopo trenta chilometri guadagnano un breve vantaggio Lennard Kamna (Sunweb), Luis Mas (CajaRural-RGA), Alessandro Tonelli (Bardiani.CSF), Joan Bou (Nippo-Fantini), i quali vengono però rapidamente ripresi. Poco dopo partono Matteo Bono (UAE Team Emirates), Michael Storer (Team Sunweb), Alessandro Tonelli (Bardiani-CSF), Edoardo Zardini (Wilier-Selle Italia) e Paolo Totò (Sangemini-MgKvis) e stavolta il tentativo è quello buono. Cuadros e Kobernyak, provano a riportarsi su di loro, ma il gruppo li riprende e poi si rialza definitivamente.
Il vantaggio massimo che acquisiscono i fuggitivi è 8’40”, prima che Astana, Israel Cycling e Gazprom – Rusvelo comincino a ricucire il divario. All’entrata nel circuito finale si assesta infatti sui 4’30”, restando stabile nelle prime tornate, riprendendo poi successivamente a calare. A 75 km dall’arrivo prova ad evadere dal gruppo in solitaria Danilo Celano (CajaRural-RGA), in un’azione dalla dubbia sagacia tattica. Il corridore italiano rimane a bagnomaria per circa 15 km, guadagnando un massimo di 40 secondi sul gruppo e arrivando a due minuti dai battistrada, prima di crollare e venir ripreso dal gruppo.
A quattro giri dal termine, col vantaggio sceso a 1’30”, cominciano gli attacchi in testa al gruppo e ad evadere sono Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Antonio Pedrero (Movistar), Rafal Majka, Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe), Giulio Ciccone (Bardiani-CSF), Pierre Latour (Ag2r La Mondiale), Leo Vincent (Groupama-FDJ), Andrea Bagioli (UAE-Emirates), Floris De Tier (LottoNL-Jumbo), Edoardo Zardini (Wilier-Selle Italia) che si riportano in testa, raggiunti qualche chilometro dopo anche da Luis Leon Sanchez (Astana), Sébastien Reichenbach (Groupama-FDJ) e Mehrawi Kudus (Dimension Data). I saliscendi del circuito creano difficoltà a Tonelli, Totò, Storer, Bono e Vincent, che si staccano definitivamente.
Sulle rampe del primo passaggio sulla salita di Morosolo si esaurisce l’azione dei battistrada sotto l’impulso di Mitchelton-Scott e LottoNL-Jumbo, con Nicola Conci (Trek-Segafredo) e Mattia Cattaneo (Androni Giocattoli-Sidermec) che provano a rilanciare l’azione in prossimità dello scollinamento, ma è nel tratto in discesa che si sviluppa l’azione che si rivelerà decisiva con l’allungo di Toms Skujins (Trek-Segafredo), Mathias Frank (Ag2R La Mondiale) e Robert Power (Mitchelton-Scott) seguiti da Giovanni Visconti (Bahrain-Merida), Antwan Tolhoek (LottoNL-Jumbo), Wilco Kelderman (Sunweb), Emanuel Buchmann (Bora-Hansgrohe) e Ivan Santaromita (Nippo-Vini Fantini-Europa Ovini), mentre il gruppo approccia l’ultimo giro con 23” di ritardo.
I cinque inseguitori rientrano rapidamente sui primi tre non appena ha inizio la tornata conclusiva, con Peter Kennaugh (Bora-Hansgrohe) che si muove in solitaria e opera il ricongiungimento subito dopo. Nel gruppo entrano finalmente in azione i big negli ultimi 20 chilometri, con Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) che risponde alle sollecitazioni prodotte da David Gaudu (Groupama-FDJ) senza sorprendere Alejandro Valverde (Movistar) e Rigoberto Uran (Mitchelton-Scott), che danno manforte all’azione nel tratto in discesa. Il drappello al comando imbocca la salita di Morosolo con 15” di gap, mentre il gruppo dei migliori è sempre tirato da Gaudu ma preceduto di una manciata di metri da Guillaume Boivin (Israel Cycling Academy) e Luis Leon Sanchez (Astana), sganciatisi a propria volta nel tratto in discesa.
Nonostante il forcing prodotto da Gaudu, davanti restano al comando Power, Kennaugh, Skujins, Kelderman e Frank, con l’australiano che allunga sugli avversari e paga dazio alla stanchezza nel successivo falsopiano, quando viene nuovamente riacciuffato e staccato. Alle loro spalle, una volta esaurita l’azione di Gaudu, è Uran a partire con una rasoiata secca. Il colombiano recupera uno alla volta tutti i fuggitivi e si pone in testa alla corsa, ma viene subito raggiunto da Skujins, Kennaugh, Frank e Kelderman dopo lo scollinamento, mentre da dietro un generoso Pinot riesce a rientrare con una lunga accelerazione portandosi a ruota Woods.
I sette battistrada procedono di comune accordo fino ai -1500 metri dall’arrivo, quando la coppia della EF-Drapac Cannondale prova ad imbastire un’azione di squadra. Il blitz di Uran non ha però buon fine, con Pinot che chiude permettendo anche agli altri quattro elementi di rientrare in vista della flamme rouge. Nonostante la superiorità numerica gli EF lanciano male la volata, con Pinot che ne approfitta per partire lungo ai 230 metri. Il francese sembra inizialmente potercela fare, ma alla sua destra rinviene a doppia velocità uno Skujins che vince con pieno merito relegandolo, per il secondo anno consecutivo, sulla piazza d’onore della corsa.
Ordine di arrivo Tre Valli Varesine 2018
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